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La storia del portico

Già dal XIII secolo era tradizione che dei pellegrini, attraverso sentieri impervi, segnati da immagini posto lungo il tracciato, risalissero il colle per raggiungere l’antico Romitorio dove ere conservata la Sacra immagine della Beata Vergine di San Luca.
Il Portico di San Luca che diparte dalla Porta a sud-ovest della città di bologna (Porta Saragozza) e giunge fino al Santuario di San Luca, posto sul colle della Guardia, è stato costruito fra il 1674 e il 1715.
Questa opera a cui parteciparono celebri progettisti e costruttori, quali Francesco Carlo Bibiena, Carlo Francesco Dotti e Giangiacomo Monti, deve il suo compimento alla volontà e alla partecipazione di tutta a cittadinanza alla sua costruzione. Con i suoi 666 archi per uno sviluppo di circa 3,5 Km, Il Portico di San Luca diviene simbolo della città di Bologna sia per la sua particolarità di segno urbano che per le valenza artistiche e spirituali che rappresenta.

L’attrazione esercitata dal complesso, richiamo di pellegrini, turisti, di letterati ed artisti da ogni parte del mondo, ha comunque travalicato i confini che territorio cittadino tanto da essere stato inserito insieme al sistema dei portici di Bologna nella lista propositiva dei siti patrimonio dell’Umanità (UNESCO). Le trasformazioni subite nel tempo hanno apportato delle aggiunte, soprattutto nel tratto “di città” detto anche “di pianura” con le sopraelevazioni dei condomini e delle costruzioni che si sono addossate al Portico senza tuttavia alterarne il senso di unitarietà che diviene motivo e criterio trainante degli interventi di conservazione e restauro che ad oggi ci si appresta ad eseguire.

Un importante impulso all’attività di restauro del Portico di San Luca è stato dato in occasione del Grande Giubileo e di Bologna 2000; tuttavia l’attività del Comitato del Portico di San Luca, istituito nel 1988, proprio con il compito istituzionale di raccogliere fondi e gestire i lavori di restauro degli archi costituenti il Portico, inquadra l’importanza già sentita e da sempre viva di conservazione e salvaguardia del monumento.

Con l’istituzione del Comitato per il restauro del Portico di San Luca l’altro aspetto che si evidenzia e che si ripropone, come alle origini, è l’interesse collettivo – sia religioso che civico – e la partecipazione pubblica alle vicende che riguardano il Portico.
I lavori di restauro del Portico vengono eseguiti per stralci successivi in relazione all’effettiva disponibilità economica che di volta in volta viene raggiunta: i progetti relativi ai singoli tratti da restaurare sono soggetti al rilascio di nulla osta da parte della Soprintendenza ai Beni Architettonici che si esprime valutando le caratteristiche peculiari che, caso per caso, si rilevino e si evidenzino.
Esiste, tuttavia, un approvazione da parte della Sopritendenza relativa alle metodologie e ai criteri generali di restauro del Portico che i tecnici del Santuario hanno concordato e collaudato con i funzionari della Soprintendenza ai Beni Architettonici: è a questa e al connesso Regolamento del Portico, che i singoli progetti vengono ricondotti e verificati al fine di mantenere quella continuità che è condizione essenziale alla salvaguardia del carattere di unitarietà, proprio del Portico.

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